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A luglio pensioni più pesanti ma attenzione al cedolino

A luglio arriva finalmente la rivalutazione delle pensioni minime, ma non sarà uguale per tutti. L’aumento, infatti, sarà solo dell’1,5% per i percettori del trattamento minimo (563,24 euro) con meno di 75 anni, mentre gli over 75 anni avranno un incremento del 6,4%. Questo vale per il 2023. Nel 2024, infatti, la pensione minima aumenterà di 2,7 punti percentuali senza distinzione di età.

«È come se non esistesse l’inflazione per i pensionati al minimo che hanno meno di 75 anni – dichiara il segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale, Adelmo LasagniOltre a questa evidente ingiustizia, ci sembra troppo ottimistica la previsione del tasso d’inflazione per il 2024. Se oggi siamo intorno al 7-8%, come possiamo ragionevolmente sperare che tra un anno scenda sotto il 3%? Inoltre restano escluse dalla perequazione anche le prestazioni assistenziali quali assegno di pensione sociale e pensione per invalidità civile. Ricordiamo che la mancata rivalutazione delle pensioni al valore effettivo dell’inflazione equivale a una vera e propria tassa patrimoniale a scapito dei pensionati».

Il sindacato pensionati della Cisl, che a livello nazionale si batte da tempo per la rivalutazione delle pensioni, spiega che da sabato 1 luglio (per chi incassa la pensione alle Poste) e da lunedì 3 (per chi se la fa accreditare in banca) arriveranno anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva.

L’importo sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con un’apposita voce.

Luglio è altresì il mese in cui l’INPS corrisponde d’ufficio la somma aggiuntiva, la cosiddetta Quattordicesima mensilità, a circa tre milioni di pensionati che si trovano nelle condizioni previste dalla legge con riferimento al requisito anagrafico, contributivo e reddituale.
I beneficiari ricevono una comunicazione dedicata attraverso il modello OBIS/M e il cedolino della pensione con specifica nota informativa.

Tuttavia, quest’anno, molti pensionati beneficiari della prestazione sono rimasti perplessi e disorientati nel leggere sul proprio cedolino di pensione di luglio la dicitura “Aumento pensioni basse 2023” in luogo di “Quattordicesima mensilità, legge 7 agosto 2007, n. 127”, come ci si aspettava. Sebbene, infatti, nel cedolino stesso una nota a piè pagina specifichi che detta voce si riferisce al pagamento di una somma aggiuntiva (la cosiddetta quattordicesima), riconosciuta in via provvisoria sulla pensione, i pensionati si sono trovati in difficoltà nel distinguere detta prestazione rispetto ad altre misure recentemente previste per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni più basse, come l’incremento a favore delle pensioni minime disposto dalla legge di bilancio 2023 (l. 197/2022), erogato sempre con la mensilità di luglio.
Precisiamo che si tratta di due benefici ben distinti:

  • la Quattordicesima mensilità è stata una conquista tutta sindacale del 2007 a favore dei pensionati con redditi fino ad 1,5 il trattamento minimo INPS e nel 2016, sempre grazie all’accordo governo-sindacati estesa ai pensionati fino a 2 volte il trattamento minimo INPS.
  • diversamente, l’incremento delle pensioni minime è una disposizione della legge di bilancio 2023 che si inserisce in quel più ampio quadro di misure urgenti e transitorie (i famosi “bonus”), al fine di sostenere, nel caso specifico, il potere d’acquisto dei pensionati per contrastare l’attuale crisi economica e sociale.

Grazie all’intervento del sindacato nei confronti dell’Inps, al quale sono stati chiesti chiarimenti, l’istituto ha precisato che “la dicitura “aumento pensioni basse”, erroneamente riportata per una ridotta platea di pensionati, è stata cambiata al fine di semplificare la lettura dei diversi importi specifici”. Pertanto “nei cedolini le due somme sono ora identificate rispettivamente come QUATTORDICESIMA (LEGGE 3 AGOSTO 127/2007) – CREDITO ANNO 2023 E INCREMENTO LEGGE 197/2022”.
A ognuna delle voci corrisponde una nota illustrativa riportata in coda al cedolino stesso.

Dunque, la confusione ingenerata da queste due prestazioni erogate, contestualmente, a luglio è l’ennesima prova della necessità di superare, una volta per tutte, la difficoltà per i pensionati ad accedere ai propri dati pensionistici attraverso la pubblicazione da parte dell’INPS – come abbiamo sempre chiesto – di un’informativa chiara ed esaustiva di tutte le voci in dettaglio presenti nel proprio cedolino di pensione, del Modello OBIS/M e dei Modelli CU.

La FNP Emilia Centrale ricorda che gli uffici CISL sono a disposizione anche nei mesi estivi per supportare i pensionati nella visualizzazione e lettura del cedolino della pensione.